L'ansia ha vinto la golden nomination come patologia del nuovo millennio, ma in realtà già nel passato se ne parlava ampiamente anche se non godeva dello stesso interesse e della stessa consapevolezza che per fortuna incontra oggi.
Nell’antica Grecia era chiamata malinconia, dovuta a un eccesso di bile scura (liquido prodotto dalla milza) presente nell’organismo si pensava e veniva curata con vino, pasti leggeri, bagni, movimento e ginnastica (mi soffermerei sul vino, rimedio inconsapevolemente ancora valido oggi se ci pensi...)
Soltanto nel Medioevo l’ansia viene vista come una malattia della mente ma anche dello spirito: la religione così poteva curarla tramite la liberazione dai peccati commessi: "solo chi è puro non temerà nulla!".
Nel Medioevo possiamo dire che l’ansia era legata anche a rischi effettivi come malattie, guerre civili, superstizioni e paura di peccare.
Come cura, a parte le sedute in altalena per rallegrare il malato, si continueranno a utilizzare decotti e altri rimedi naturali fino all’800, periodo storico in cui l’ansia inizierà a essere curata con farmaci veri e propri e psicoterapia affiancata a cure termali e riposo.
Da quel momento in poi nasce la “Cura del riposo” che prevede isolamento, dieta a base di latte, massaggi e riposo a letto. Vari sono stati gli psicologi, psichiatri e psicoterapeuti che si sono susseguiti nello studio di questo disturbo, mutando cure e farmaci fino ad arrivare ai barbiturici e alle benzodiazepine, che si utilizzano anche al giorno d’oggi.
A ben pensarci il film Hysteria racconta il miglior sistema anti ansia, riconosciuta al tempo come isteria, inventato a fine '800. (Avete mai visto il film? Veramente carino!)
Insomma signori…stiamo parlando dell’ansia!
L’ansia è uno stato mentale caratterizzato da inquietudine, agitazione e insicurezza, originata dall’incapacità di prendere le distanze dal passato per paura che si ripeta qualcosa di sgradevole: l'ansioso, semplificando, vive nel passato o nel futuro.
Le manifestazioni sintomatiche dell’ansia possono essere varie: fisiche (tachicardia, oppressione al petto, sudorazione, problemi digestivi, nausea, vomito, tensione muscolare…), psicologiche (inquietudine, insicurezza, sensazione di vuoto, timore di perdere il controllo, incertezza, difficoltà a prendere decisioni…), cognitive (difficoltà di concentrazione, attenzione e memoria, impulsività, eccessiva preoccupazione, aspettative negative, pensieri disordinati, aumento dei dubbi, sensazione di confusione, tendenza a ricordare sopratutto cose brutte, sopratutto i dettagli sfavorevoli…), sociali (irritabilità, blocco nel parlare, difficoltà a iniziare una conversazione.
Purtroppo l’ansia è un problema che ultimamente sta affliggendo tantissime persone ed è un problema grave perché l’ansia si attacca, come una malattia infettiva.
Se in quel momento non hai alti anticorpi di felicità, gioia, amore e compassione attivati e potenti e ti trovi a relazionarti con delle persone ansiose per un periodo di tempo (che sia lavorativo o di svago), dopo un po’ inizierai a sentirti in ansia anche tu oppure completamente svuotato di energia.
L’ansia è uno stato creato dall’Ego, cioè dalla nostra parte mentale per proteggerci (mi hai mai sentito parlare di Jhonny? Ho scritto anche un corso a riguardo che puoi trovare qui >>).
Normalmente si sviluppa quando è stata attivata una ferita nella persona in questione, così il mentale per proteggerla inizia a sviluppare quel fastidioso stato di paura e inquietudine, mista a fretta.
Si perché l’ansioso normalmente deve fare le cose e le deve fare il più velocemente possibile.
“L'ansia è come una sedia a dondolo. Sei sempre in movimento e non avanzi di un passo.” Jodi Picoult.
L’ansioso non si ferma a pensare che cosa c’è da fare in quel dato momento, che cosa è importante e che cosa no…l’ansioso va in tilt. Più analizza più qualunque cosa diventa sbagliata e fatta male e questo crea dell’altra ansia che si accumula e diventa una storia infinita, terribile per chi la vive in prima persona e pesante per chi la vive all’esterno.
La persona ansiosa non sopporta i cambiamenti, qualunque cambiamento, qualunque decisione da prendere potrebbe scatenare un attacco d’ansia.
Ah…l’ansia spesso crea anche quella brutta cosa che si chiama “Senso di Colpa”, ma ne parleremo un’altra volta.
L’ansia ci logora dentro e crea quel fastidioso nodo situato tra lo stomaco e il petto, come se dentro ci fosse un mattone (anche quattro o cinque…), rovinandoci anche la salute.
A volte ci capita di essere ansiosi noi in primis o di lavorare o vivere con persone ansiose.
Per quanto riguarda noi, possiamo innanzitutto mettere via tutta la nostra attrezzatura digitale che ci provoca solo altra ansia, ci modifica il cervello e ci isola dal mondo esterno, fare meditazione sopratutto la mattina che ricarica la mente e da il buongiorno alle cellule, ascoltare musica, alimentarsi in modo salutare, smettere di nutrire il passato, vivere il presente con gioia e gratitudine, volerci bene insomma…imparare ad amarci per ciò che siamo: esseri meravigliosi!
Per poter invece convivere con persone ansiose sicuramente, come nella maggior parte dei problemi, comprensione e compassione sono le prime armi da utilizzare.
Facciamo in modo che la persona che abbiamo di fronte si senta capita, quindi non mettiamo pressione e cerchiamo di comprendere il suo stato d’animo.
A ben vedere, non appena avremmo risolto il nostro personale problema d’ansia, avremmo talmente tanta voglia di gioire della vita che non ci attireremo neanche più persone ansiose, in quanto avremmo appreso la lezione che dovevamo imparare per la nostra evoluzione.
Direi di si :-) Se lo scoglio più grande che riconosci in te è l'ansia posso aiutarti con