Da adulti, molti di noi, vivono nascondendo dentro di sè, a volte anche senza saperlo, le esperienze e il dolore vissuto nell'infanzia all'interno della famiglia, a scuola o nelle relazioni con amici e meno amici.
Quando subiamo un trauma, questo lascia un segno che ci perseguita anche per tutta la vita. Quasi come un segnalibro, con la differenza che ti fa rimanere per sempre bloccato in mezzo a due pagine di cui non ne comprendiamo il significato o che ancora non riusciamo proprio a leggere.
Per condurre una vita serena e avere il successo checi meritiamo da adulti (così da cancellare l'ashtag #mainagioia), dobbiamo risolvere questo dolore e insegnare al nostro bambino interiore che con noi è al sicuro e può tornare a divertirsi in questo mondo senza rimanere bloccato tra le pagine di quel libro.
Dobbiamo abbracciare i nostri bambini interiori e lasciarli giocare se vogliamo trovare la nostra serenità e la nostra strada in questa vita. Attingere a questo tipo di autoguarigione ci consente di rimodellare noi stessi e gli schemi di pensiero che ci tengono fermi e bloccati nel nostro passato.
Non è un processo facile ma è un processo (necessario) che può portare con sé una vera trasformazione e la serenità che ne consegue.
Necessario tra parentesi perchè in realtà posso vivere tutta la vita lasciando il mio bambino itnteriore dove si trova. Tutto dipende dalla vita che ho deciso di intraprendere e dall'evoluzione che ho deciso di affrontare.
Tutti gli esseri umani su questo pianeta che sono stati cuccioli, possiedono un bambino interiore che li guida e li indirizza verso la loro gioia in questa vita (si forse anche gli animali mi verrebbe da dire...).
Per alcuni quel bambino interiore è stato cresciuto in sicurezza e protezione. Pertanto oggi sono adulti che conoscono i loro limiti e sanno quando e come agire per portare gioia, quando è il momento giusto, nella loro vita e in quella degli altri.
Per altri invece il bambino interiore ha vissuto momenti diversi e meno belli, a volte proprio dolorosi o laceranti. Per portarli alla luce, possiamo dire ai nostri bambini interiori che possono farlo, non accadrà nulla, con noi sono al sicuro e poi procedere con un lavoro mirato per sciogliere quei nodi passati.
Possiamo pensare al nostro "bambino interiore" come a un pezzo del nostro subconscio, quella parte del nostro sé che ha vissuto situazioni durante l'infanzia, prima che fossimo in grado di elaborare razionalmente ciò che stava succedendo.
Il nostro bambino interiore è un po' come le nostre fondamenta.
Quando queste basi sono solide, il palazzo è solido e noi ci muoviamo facilmente attraverso le situazioni e le evoluzioni della nostra la vita.
Quando sono marce, il palazzo barcolla e noi cadiamo a pezzi.
Trovare la forza e il coraggio per guardare in faccia questo bambino interiore e le esperienze dolorose che ha vissuto, può essere un’ottima soluzione per la nostra “salute” mentale.
Dobbiamo allontanarli da quei luoghi profondi e bui in cui li teniamo rinchiusi e tornare ad abbracciare il nostro naturale essere creature che tendono a serenità, entusiasmo e meraviglia.
Il mondo ha bisogno della gioia più che mai.
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Se sei interessato a lavorare sul bambino interiore puoi innazitutto seguire il workshop per ritrovarlo che tengo online su zoom. Lo trovi qui >>
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