Ho sempre creduto che per poter prendere in mano la nostra vita ci sia bisogno di un ingrediente fondamentale: la consapevolezza.
Quando parlo di crescita personale spesso suggerisco di chiedersi sempre il perché di qualsiasi cosa si viva. Come fanno i bambini, come ci insegnano i bambini!
Perchè sto vivendo questa situazione? Perché mi sono ammalato? Perchè mi sono sentita in quella data maniera? Ma anche…perchè lo spiffero fa ammalare (che non è poi vero ma ne parleremo in un altro articolo)? Perchè la domenica si chiama Domenica?
E quindi oggi possiamo chiederci perchè si festeggia la Pasqua? Da che cosa deriva? E perchè si è soliti comprare delle uova di cioccolato o dipingere delle uova di gallina? E perchè si disegnano simpatici coniglietti accanto a pulcini felici mentre mangiamo agnelli?
Saperlo non ti farà essere una persona migliore ma magari potrà aiutarti a coltivare la tua consapevolezza e ad aprirti ad altre possibilità.
Per la religione cristiana come sappiamo la Pasqua è la festa che celebra Gesù risorto.
Ma come spesso accade molte feste religiose sono state prese e riadattate da riti pagani.
Ebbene si.
La Pasqua in realtà veniva festeggiata per onorare la Primavera, la fioritura dei primi fiori e il materializzarsi dei primi raccolti.
Il nome Pasqua deriva da Eostre o Eastra, dea pagana della fertilità e della primavera, in onore della quale venivano offerti sacrifici, che veniva festeggiata il 21 marzo giorno in cui luce e oscurità sono lunghi uguali e da quel momento in poi le giornate si allungano.
Da notare come Eastra somigli a Easter (Pasqua in inglese) che probabilmente deriva da Est, parte in cui sorge il Sole, la cui luce accompagna la fertilità.
Mentre il coniglio era considerato un animale particolarmente fertile (difatti si dice figliare come conigli), l’uovo simboleggiava una nuova vita oltre ad essere considerato un oggetto quasi magico..
L’usanza di colorare le uova pasquali invece sarebbe stata presa in prestito da un’antica festa persiana, il Nowruz (letteralmente “nuovo giorno”) , tradizionale festa per celebrare il nuovo anno e festeggiata durante l’equinozio di primavera.
Per quanto riguarda la tradizione di mangiare agnello a Pasqua sarebbe collegata all’usanza di compiere sacrifici animali nell’antichità in quanto si pensava aiutasse a farsi benvolere dalle divinità.
L’agnello come animale è sempre stato il più sacrificato perchè simboleggia candore, purezza, innocenza, pertanto il credente offriva alla divinità ciò che aveva di più prezioso, come se idealmente offrisse se stesso.
Inoltre, così come l’uomo antico era convinto che mangiando la carne dell’animale sacrificato avrebbe ottenuto una piccola parte di divinità anche lui, per i cristiani l’agnello di Dio…toglie i peccati del mondo, quindi mangiandolo ci si libera dal male. Fu Giovanni Battista che chiamò Gesù agnello di Dio, anticipando il suo futuro ruolo sacrificale, come un agnello che sarebbe andato al macello.
Ah è vero! Da non dimenticare la colomba che probabilmente è la stesa colomba che portò un ramoscello d’ulivo (ecchilo qui anche l’ulivo) nel becco per indicare a Noè la fine delle ostilità e l’inizio della pace.
Quindi abbiamo visto come la Pasqua sia i definitiva una festa pagana con elementi vari, nata per festeggiare l’ingresso nella Primavera.
Nell’800 poi, un po’ come per tante cose, sono iniziate a fioccare idee creative e sopratutto…consumiste: nel 1873 in Inghilterra è nato l’uovo pasquale al cioccolato!
Mi ricordo ricche pasque dove c’era quasi l’obbligo di portare uova pasquali al cioccolato a pranzo e il bambino più fortunato era quello che aveva tante uova da scartare...non notate l'analogia con il Natale e i regali da scartare (Santo Dio Consumismo!)
Ecco…sappi che questa idea viene dall’Inghilterra e non da una nostra necessità. Poi certo, è diventata una tradizione.
Idea anche carina, finché non è scappata di mano: bambini con 5 uova a testa, lotta alla sorpresa più bella e tutto quello che conoscerai anche tu.
Mi ricorderò sempre la Pasqua festeggiata in campagna e la tavola apparecchiata da mia nonna: fuori il giardino era pieno di fiori e dentro la tavola era piena di colori! Non come le tavolate di Natale, no…c’erano tanti colori, una gallina come centro tavola…conigli, pulcini, uova colorate fatte a mano da noi bambini (prima che spopolassero quelle al cioccolato e sparisse il tempo di colorarle da noi), l’ulivo insieme alla gallina mi sa, a fine pranzo arrivava una colomba e fuori ancora il sole.
Si…mia nonna festeggiava la Primavera. E io continuo a festeggiare fiori, profui e colori.
Quindi buona Primavera a tutti, buon risveglio! Che possiate essere fertili e gravidi di emozioni positive che nutrano l’anima!